mercoledì 9 dicembre 2015

Vacanze a Santo Domingo: un paradiso per sportivi

A Jarabacoa tra trekking, rafting e canyoning, alla ricerca di un altro Santo Domingo. Per una vacanza all'insegna del divertimento e dell'emozione:

Trekking, rafting, canyoning, parapendio, mountain bike. Le Alpi? No, la Cordillera Central, nella Repubblica Dominicana. Con la montagna più alta delle Antille (il Pico Duarte, 3.175 metri), cascate spettacolari, fiumi e canyon, boschi di pini e foresta pluviale.
In principio era l’oceano. Distese chilometriche di sabbie bianche orlate di palme e mangrovie, dall’Atlantico al Mar dei Caraibi. Non a caso, di Santo Domingo (la capitale) tutti hanno sempre conosciuto il lato leisure. Ma l’isola è molto di più. Lontano dalle classiche zone balneari, seguendo il filo di vacanze dinamiche, con una buona dose di adrenalina, esperienze green, ecoturismo in una natura ancora integra, la direzione è l’entroterra, nel cuore della Cordillera Central, fino a Jarabacoa. La chiamano città dell’eterna primavera per le temperature miti dovute al mix di clima tropicale e altitudine (oltre 500 metri sul livello del mare) e nel giro di pochi anni si è trasformata nella capitale dello sport. Dall’escursionismo al rafting, dall’equitazione al canyoning, qui si concentra il meglio dell’outdoor.


TREKKING NELLA FORESTA

La sfida più impegnativa è la salita al Pico Duarte. Escursione, non arrampicata. Per molti, ma non per tutti, il trek di 22 chilometri (all’andata) può durare due, tre o quattro giorni, a seconda del sentiero scelto, e alterna passaggi facili in piano a salite scoscese (ma c’è sempre l’escamotage del mulo…). Il paesaggio è abbagliante, con una vegetazione che sposa la foresta pluviale ai pini, un sottobosco rigoglioso, distese verdi, fiumi e ruscelli. La meta è il campo base La Compartición: si mangia intorno al falò e si dorme nei sacchi a pelo prima di salire al picco, con tanto di bandiera nazionale e busto di Juan Pablo Duarte, uno dei padri fondatori del Paese.
Trekking più agevoli conducono, nel cuore della foresta, verso belvederi superpanoramici e cascate. La passeggiata più bella, che si conclude al Salto de Jimenoa, doppio balzo di 40 e 60 metri, attraversa alcuni ponti sospesi su rocce e acque vorticose.

CANYONING SUL SALTO DE JEMENOA
In questa regione, che vanta tre fiumi (Baiguate, Jimenoa, Yaque), è proprio l’acqua l’attrazione maggiore. Tra le mete favorite dei locali c’è la Confluencia, punto in cui Jimenoa e Yaque confluiscono a formare il Rio Yaque del Norte, il più lungo del Paese, palestra ideale per gli appassionati di sport estremi. A cominciare dal rafting nelle acque turbolente dove, a seconda della stagione e l’abbondanza delle piogge, si affrontano rapide dalla classe 2 alla 4. Fra gli operatori locali, il pioniere è stato Luis Garrido, con Rancho Jarabacoa, che propone un carnet di attività che alternano passeggiate tranquille e sport più estremi, come il canyoning o la discesa con corde lungo il corso del fiume e le pareti di roccia del Salto de Jimenoa.
A TUTTO SPORT NELLA RISERVA DELLA BIOSFERA
Dalla montagna alla costa, destinazione sud-ovest, regione ancora sconosciuta ai grandi flussi turistici, ma una meraviglia dal punto di vista naturalistico. Una parte vastissima del territorio è tutelata, dal 2003, come Riserva della Biosfera, che riunisce i tre parchi nazionali: Sierra de Bahoruco, sulla montagna; Jaragua, con le spiagge più spettacolari; Lago Enriquillo, al confine, popolato da iguane giganti e coccodrilli. Qui si registra il più alto grado di biodiversità del Paese, con una natura selvaggia. E lo sviluppo punta sul turismo ecologico e sportivo.
Voglia di surf? La spiaggia di Bahoruco è seconda solo a Cabarete. Appassionati di bicicletta? Ci sono 35 chilometri di sentieri segnalati per chi va in mountain bike. Poi si fa trekking nella Sierra de Bahoruco, che si esplora anche a piedi o a cavallo, rafting nei tanti corsi d’acqua che scendono dalle montagne, e tubing nelle acque del Rio Nizao. Al limite della Sierra, Casa Bonita è la base giusta per dedicarsi ad attività oudoor: canopy
(dall’hotel parte un percorso di 900 metri con dieci piattaforme), equitazione sulla montagna o sulle spiagge, trekking alla Cueva de la Virgen, grotta con cascata. Si possono anche noleggiare biciclette oppure tavole da surf.

SURF E SPIAGGE DA CARTOLINA
Il mare che bagna la costa fra Bahoruco e San Rafael è avventuroso, intenso: non ci sono le classiche spiagge caraibiche dell’est e i lunghi litorali pettinati del nord. Perfetto per lo sport, a cominciare dal surf, è anche il ritrovo degli abitanti del luogo, che nei giorni di festa affollano i balneario, dove sfociano i torrenti che scendono dalla montagna.
Chi ha nostalgia delle spiagge da cartolina deve spingersi fin quasi al confine con Haiti, nella provincia di Pedernales. Bahia de las Águilas è uno spettacolo: fra le dieci più belle dei Caraibi. Dieci chilometri di bianchissima sabbia bianca, bordata di alberi e macchia, e fondali poco profondi; la barriera corallina, rifugio della tartaruga liuto, è assolutamente integra, nel cuore del Parque Nacional Jaragua. Per arrivarci si lascia la strada asfaltata pochi chilometri prima di Pedernales, addentrandosi in un territorio di sterrate, arbusti e dune rosse, Cabo Rojo, fino alla Cueva de los Pescadores. Da qui partono le barche per la spiaggia e qui si torna in tempo per un pranzo a base di piatti classici dominicani.

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