La Transilvania è probabilmente la Regione più affascinante della Romania, ricca di monumenti e avvolta in mille leggende: con questo itinerario di 10 giorni potete scoprire il meglio della regione e dei dintorni.
Volate all’aeroporto di Bucarest, soggiornate un paio di giorni nella capitale e noleggiate un’auto, scelta fondamentale per questo itinerario.
Partite per alla volta di Sinaia, la Perla dei Carpazi, e visitate il Castello di Peles, un capolavoro di architettura tedesca rinascimentale, e il più piccolo Castello Pelisor. Concludete la giornata raggiungendo Brasov, dove soggiornare 2 notti, e andate alla scoperta della città.
Il quinto giorno dirigetevi al villaggio di Bran, dove si trova il Castello di Dracula, e dopo pranzo spostatevi a Sighisoara, a due ore di macchina, città dichiarata sito Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il mattino seguente sarà la volta del villaggio di Biertan e dell’antica roccaforte sassone di Sibiu, a 90 chilometri di distanza, dove soggiornare un paio di giorni.
L’ottavo giorno spingetevi a nord fino a Cluj Napoca, e il giorno dopo raggiungete Baia Mare, ottima base per esplorare in un paio di giorni la Regione del Maramures con i suoi pittoreschi villaggi, le chiese di legno e il Cimitero allegro, oppure proseguite il viaggio verso i Monasteri dipinti della Bucovina.
Ripartire alla volta dell’Italia dall’aeroporto di Cluj-Napoca.
Il castello di Dracula:
castello di Bran, conosciuto ai più come il Castello di Dracula, è la fortezza più famosa e visitata della Transilvania e si trova a Bran, a pochi chilometri dalla città di Brasov. Costruito nel ‘300 da Ludovico I D’Angiò come posto di guardia, il Castello di Dracula è arroccato su una parete rocciosa all’interno di una stretta gola. Questo ambiente drammatico e spettacolare ha aiutato ad accrescere l’alone di mistero e di leggenda che lo avvolgono.
L’architettura del Castello di Bran si è evoluta nel corso dei secoli ma sono i caratteri gotici, le scalinate strette e tortuose, le camere a graticcio, i passaggi sotterranei e le torri che gli conferiscono un sapore misterioso e affascinante. Il castello, che oggi ospita il Museo di arte medievale, incarna la vivida immaginazione dell’autore irlandese Stoker che, pur non avendolo mai visto, lo ha inserito perfettamente nel suo romanzo gothic horror Dracula.
Il legame tra Dracula e il Castello di Bran è, purtroppo, più che un po’ debole. Vlad l’Impalatore, l’ispiratore di Dracula, fu uno dei sovrani medievali più raccapriccianti che ha combattuto una serie di campagne nella zona intorno al Castello durante XV secolo.
La leggenda di Dracula
Vlad Tepes, principe di Valacchia, è conosciuto come Dracula poiché figlio di Vlad II soprannominato Vlad Dracul. Il soprannome Dracul è dovuto a un gioco di parole: nel XV secolo Vlad II ha coniato delle monete con l’emblema di un drago e il popolo, credendo in un patto con il diavolo, ha iniziato a chiamarlo Vlad Dracul (Vlad il Diavolo) invece di Vlad Dragonul (Vlad il Drago). Successivamente, con la traduzione in altre lingue la parola “dracul” fu associata alla parola “vampiro”.
Nel 1457 Dracula dichiara guerra a Matyas Corvino, monarca della Transilvana, e invade la città di Brasov impalando nobili e cittadini. Qualche anno più tardi la Valacchia non riesce a difendersi dall’avanzata dei turchi e Dracula è costretto a fuggire nel castello di Arges.
In questi anni i nemici, per vendetta, pubblicarono un libro per raccontare la crudeltà di Dracula. Da qui, arricchita anche di folclore, nasce la leggenda moderna di Dracula.
Infine, nel 1897, lo scrittore irlandese Bram Stoker pubblica un libro su Vlad Tepes III Dracula dando inizio al nuovo genere letterario chiamato “La letteratura del Vampiro”, che ancora oggi gode di una popolarità internazionale.
Bucarest:
Bucarest è una delle capitali europee più incantevoli e gioiose, come spiega anche l’etimologia del nome visto che bucura significa essere contenti. Quello che affascina di Bucarest è la sua architettura di fin de siècle, fatta di ampi viali e di gloriosi edifici della Belle Epoque, la sua intensa vita culturale e artistica, tanto da meritarsi anche il soprannome di Piccola Parigi. Inoltre, per completare il paragone, uno dei monumenti più belli di Bucarest è l’Arco di Trionfo dal quale inizia Soseaua Kiseleff, un grande viale anche più lungo del celebre Champs Elysees.
Bucarest vanta 37 musei, 22 teatri, 2 teatri dell’opera, 3 auditorium, numerose biblioteche pubbliche, librerie e i tipici book-caffè. Tra i monumenti da non perdere la Curtea Veche, la vecchia corte principesca del Quattrocento, le chiese ortodosse, gli edifici in stile liberty e art nouveau.
Bucarest si trova nella Muntenia, una delle Regioni che formano la Valacchia, nel sud della Romania, ed è collegata quotidianamente con l’Italia anche da voli low cost che raggiungono l’aeroporto di Bucarest.
Da non perdere
- Il Palazzo del Parlamento, eredità del periodo comunista.
- Calea Victoriei, una delle vie più alla moda della città.
- Il Palazzo Reale dove è ospitato il Museo Nazionale d’Arte della Romania.
- Il Centro Storico con il suo groviglio di strade fiancheggiate da negozi, gallerie d’arte ed edifici di diversi stili architettonici, dal barocco al neoclassico al liberty.
- Il Monastero di Snagov a 40 chilometri dal centro.
Sinaia:
Nella valle del Prahova, a 120 chilometri a nord dalla capitale Bucarest, si trova l’incantevole cittadina di Sinaia. Questo borgo storico, soprannominato la perla dei Carpazi, è situato 800 metri di altitudine ed è immerso in un paesaggio montano mozzafiato. Sinaia prende il nome da uno dei suoi siti culturali, il monastero di Sinaia, costruito nel XVII secolo in stile Brancovenesti per volontà di un nobile rumeno dopo un pellegrinaggio sul Monte Sinai in Egitto.Il luogo più interessante da visitare a Sinaia è il Castello di Peles, costruito nella seconda metà del XIX secolo imitando lo stile dei castelli bavaresi e riccamente decorato sia all’interno che all’esterno. Non lontano si trova il Castello Pelisor, anche chiamato Il Piccolo Peles, costruito in stile art nouveau e le sue 70 stanze arredate con mobili viennesi e vasi Tiffany e Lalique.
Sinaia, inoltre, è una delle più famose località sciistiche in Romania ed ha bellissimi percorsi escursionistici, ben segnalati e molto ben tenuti, che si snodano tra le montagne Bucegi e l’altopiano. Insolite le formazioni rocciose di La Sfinge e Babele, chiamate anche Le vecchie signore, avvolte anch’esse in mille leggende.
Brasov:
Affascinante e un po’ bohémien, Brasov è la principale città della Transilvania per importanza culturale e commerciale e si trova quasi al centro della Romania a 170 chilometri da Bucarest. Fondata dai cavalieri teutonici nel 1211 e fortificata dai Sassoni, la città è un dedalo di stradine, facciate barocche e guglie gotiche.
La pittoresca cittadella medievale è circondata da mura costruite nel XV secolo, alte 12 metri, lunghe 3 chilometri e con 7 bastioni, e qui si trovano la Chiesa Nera, la più grande chiesa gotica in Romania, la Strada Rope o Sforii, la via più stretta d’Europa che collega via Cerbului con via Poarta Schei, la Cattedrale di San Nicola e la bellissima Piazza del Municipio, o Piata Sfatului, circondata da strutture barocche e case mercantili con al centro il vecchio cuore amministrativo della città oggi Museo di Storia.
Brasov è anche un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta dei magnifici dintorni: a 15 chilometri a sudovest di Brasov si trova la Fortezza di Rasnov, a 25 chilometri il Castello di Dracula, a 6 chilometri a nord la chiesa fortificata di Harman e, poco distante, la chiesa fortificata di Prejmer. Nonostante lo sviluppo della città, Brasov è ancora immersa nella natura, è circondata su 3 lati dai Crpazi, e i meravigliosi boschi circostanti sono stati tutelati anche durante l’industrializzazione del dopoguerra.
Brasov non ha un aeroporto proprio ma per raggiungerla potete volare al vicino aeroporto di Sibiu, all’aeroporto di Targu Mures o all’aeroporto di Bucarest.
Sighisoara:
Sighisoara, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è la città più romantica della Romania grazie al suo grazioso borgo medievale, piazze caratteristiche e antiche mura. Fondata dai Sassoni alla fine del XII secolo, Sighisoara raggiunge il suo massimo splendore nel XV secolo quando diventò una città libera.
Questo gioiello architettonico ha 9 torri delle 14 originarie, possenti bastioni, case medievali e un magico mix di tortuose viuzze acciottolate, ripide scalinate, piazzette appartate e un cittadella incantevole conservata.
Ogni anno, durante l’ultimo weekend di luglio, a Sighisoara si svolge il Festival Medioevale, un’occasione per rivivere i tempi passati grazie a musica, balli e costumi dell’epoca.
Sighisoara è nota anche per essere la città natale del Principe della Valacchia Vlad Tepes L’impalatore, ispiratore del famoso romanzo di Bram Stoker, Dracula.
Da non perdere
- Il simbolo di Sighisoara è la Torre dell’Orologio, chiamata anche Torre del Consiglio poiché ospitava le assemblee cittadine. Costruita nel 1676, la Torre dell’Orologio vanta un interessante carillon e un tetto in ceramica. Al suo interno si trova anche il Museo di Storia dedicato alla città di Sighisoara.
- La Chiesa del Monastero Domenicano costruita in stile tardogotico, con due navate e due file di pilastri.
- La Chiesa sulla collina costruita in stile gotico e al cui interno sono conservati alcuni frammenti di affreschi dal 1480. La chiesa è raggiungibile con una scala in legno rivestito, conosciuta come la Scala studiosi.
- Casa di Vlad Dracul, è il luogo dove Vlad Tepes è nato nel 1431 e dove viveva con il padre, Vlad Dracul fino al 1435 quando si trasferirono a Targoviste. Il piano terra della casa è un ristorante, mentre il primo piano ospita il Museo delle Armi. Si trova in Piazza Cittadella, vicino alla Torre dell’Orologio.
- La Torre Le cordai e la Torre dei sarti.
- La chiesa fortificata a Saschiz e la chiesa fortificata Biertan, a pochi chilometri da Sighisoara.
Il cimitero allegro:
Vicino la città di Sighetu Marmatiei, nella Regione Maramures a soli 4 chilometri dal confine con I’Ucraina, si trovano Sapanta e il suo famoso cimitero, il Cimitirul Vesel, conosciuto con il nome di Cimitero Allegro. Più di 800 croci in legno di quercia dipinte con colori vivaci, in particolare il colore blu, e intagliate caratterizzano questo luogo di sepoltura, un vero e proprio museo a cielo aperto.
Questa tradizione, iniziata nella metà del 1930 per mano di Stan Ioan Pătraş, un artigiano del legno, è dovuta alla credenza degli abitanti della città che la morte sia un inizio e non una fine.
Ogni croce è diversa: le immagine intagliate catturano uno degli atteggiamenti caratteristici del defunto e le poesie ironiche e satiriche, scritte con un linguaggio arcaico tipico della tradizione orale, sono un messaggio al mondo vivente. Nella parte superiore di ogni croce si trova un bassorilievo con una scena che descrive la vita del defunto. Le scene sono semplici e ingenue nello stile, ma immortalano un aspetto rilevante, o una virtù o un difetto dei defunti. Ci sono donne che filano la lana, tessono i tappeti, cuociono il pane, e uomini che intagliano legno, arano la terra, pascolano le pecore, suonando i loro strumenti, macellano gli animali, e così via.
Nei pressi del cimitero, al Monastero Peri, si trova la torre di legno più alta in Europa.
Foto salajean / Shutterstock.com
Questa tradizione, iniziata nella metà del 1930 per mano di Stan Ioan Pătraş, un artigiano del legno, è dovuta alla credenza degli abitanti della città che la morte sia un inizio e non una fine.
Ogni croce è diversa: le immagine intagliate catturano uno degli atteggiamenti caratteristici del defunto e le poesie ironiche e satiriche, scritte con un linguaggio arcaico tipico della tradizione orale, sono un messaggio al mondo vivente. Nella parte superiore di ogni croce si trova un bassorilievo con una scena che descrive la vita del defunto. Le scene sono semplici e ingenue nello stile, ma immortalano un aspetto rilevante, o una virtù o un difetto dei defunti. Ci sono donne che filano la lana, tessono i tappeti, cuociono il pane, e uomini che intagliano legno, arano la terra, pascolano le pecore, suonando i loro strumenti, macellano gli animali, e così via.
Nei pressi del cimitero, al Monastero Peri, si trova la torre di legno più alta in Europa.
Foto salajean / Shutterstock.com
Nessun commento:
Posta un commento