Aumento dell’autostima
Da uno studio australiano condotto dalla Queensland University of Technology si è arrivati alla conclusione che viaggiare da soli aiuta l’autostima e apre la mente. Scoprire posti nuovi da soli è il modo migliore per conoscere un luogo, le sue usanze e la popolazione di chi lo abita. Queste attività stimolano la capacità di apprendimento, i pensieri si fanno più flessibili e la mente si ritrova più predisposta alle novità e ad avvicinarsi a culture differenti dalle nostre, a partire dal cibo. Inoltre, uscire ogni tanto dalla propria “comfort zone” aiuta a gestire situazioni impreviste in modo più immediato, migliorando le nostre capacità decisionali.
Ritrovare sè stessi
Il viaggiatore solitario ha un maggior controllo sulle proprie azioni e durante la vacanza ha l’opportunità di scoprire meglio sè stesso e alcuni tratti sconosciuti del proprio “io”. Con questo spirito tantissime persone ogni anno si mettono in viaggio in tutto il mondo, cercando di cavarsela da sole e documentando le varie tappe attraverso social network come Facebook e Instagram, per condividere la propria esperienza online. La conoscenza di sè stessi a volte può portarci a riconsiderare alcuni aspetti importanti della nostra esistenza. Naturalmente ciò può avvenire anche stando a casa, ma il viaggio è in grado di accelerare notevolmente questo processo.
Maggiore creatività e fiducia negli altri
Un recente studio realizzato dallo scienziato Adam Galinsky, della Columbia University di New York, ha dimostrato come il viaggio possa migliorare la nostra creatività e la profondità di pensiero; ma come avviene questo processo? Durante un viaggio, il nostro solito modo di vedere le cose si modifica, si evolve e le situazioni che ci circondano possono essere viste sotto una luce diversa, rendendoci più reattivi al cambiamento in generale. Inoltre, provare ad uscire ogni tanto dal nostro microcosmo quotidiano può aiutarci a non cadere in limitazioni mentali e ad avere più fiducia nel mondo esterno e nelle persone che non si conoscono.
Un bagaglio pieno di nuovi amici
Il viaggiatore solitario non ama la vacanza organizzata, ma allora come si possono fare nuove conoscenze? In realtà è molto più semplice ed immediato di quanto si possa immaginare e una volta scaricate sul proprio smartphone app come AroundMe, City Mapper o Primo Soccorso, per un supporto logistico e medico prezioso, ce ne sono altre più focalizzate su potenziali nuovi incontri: pensiamo ad esempio di trovarci ad esplorare un’isola suggestiva come la Sicilia desiderando di fare magari nuovi incontri a Palermo. Oggi basta creare un semplice account con foto e si può iniziare a chattare liberamente con tantissime persone che si trovano nelle vicinanze, prima virtualmente e poi, se ci va, anche di persona. In ogni luogo, dall’ostello ad un bar o piazza, c’è un nuovo amico che ci aspetta e chi lo sa, da una bella amicizia potrebbe nascere, una volta tornati a casa, qualcosa di più, e questo è il bello di girovagare da soli!
Imparare a seguire i propri ritmi
Un altro dei vantaggi di viaggiare da soli è quello di decidere in modo totalmente autonomo l’itinerario e le soste da fare, senza dover rendere conto a nessuno delle proprie scelte. Tutto può essere programmato secondo i propri ritmi e senza fretta, in completa libertà, perché l’importante è il viaggio, non la meta. Sostare in una spiaggia, trascorrere un pomeriggio in un museo, cenare in un ristorantino caratteristico, svegliarsi all’alba, oziare e cambiare meta unendoci ad altri viaggiatori, seguendo solo la nostra curiosità e i nostri interessi, ci permette di organizzare itinerari flessibili e di immergerci completamente nella cultura del paese ospitante.
I viaggi rendono più pazienti
Quante volte ci siamo alterati e spazientiti perché un treno o un volo erano in ritardo? Di solito, l’attesa mette a dura prova la nostra resistenza mentale; essere in grado di gestire le nostre reazioni in situazioni impreviste come queste può diventare un ottimo allenamento per la nostra psiche. Avere a che fare con contrattempi, culture ed abitudini diverse mentre si viaggia, rende le persone molto più comprensive e pazienti e come dice un detto saggio: la pazienza è la virtù dei forti.
Viaggiare = felicità
Alcuni scienziati hanno analizzato diversi casi di utenti e hanno concluso che le persone pronte per acquistare un viaggio online sono più felici rispetto ad altre che sono in procinto di comprare oggetti. Anche il ricercatore e psicologo olandese Jeroen Nawijn ha studiato il rapporto che intercorre tra viaggi e felicità. Osservando alcuni turisti Nawijn, ha scoperto che la loro soddisfazione era più alta del 20% rispetto a coloro che non viaggiavano. Il grado di soddisfazione e il miglioramento dell’umore crescono con l’aumentare dei giorni di viaggio fino al penultimo prima del rientro.
Un cammino verso il nuovo
Uno dei viaggi molto gettonato negli ultimi anni tra i single è il viaggio a piedi, anche con percorsi spirituali come il cammino di Santiago di Compostela o la via Francigena, fino a gli eremi di Cerbaiolo o Montecasale. Durante questi itinerari si riscopre l’importanza della lentezza e ci si risintonizza con il nostro orologio interiore e con i nostri passi. Un’immersione totale con il paesaggio circostante è essenziale, che sia in contesti rurali, luoghi di culto o paesaggi naturali, ma anche città in cui riappropriarsi del nostro tempo e della bellezza di girare a piedi. Questo tipo di vacanza è molto salutare sia per il nostro equilibrio interiore che per il nostro fisico, che inizia a produrre in modo naturale endorfine, dall’effetto euforizzante ed energizzante.
Partire ad ogni costo
Vent’anni fa si sognava di partire, ma si veniva frenati dai costi proibitivi. Oggi grazie anche alle compagnie aeree low cost come Ryanair e Easyjet, e a portali di prenotazione per gli alloggi come Booking e Trivago, viaggiare è diventato molto economico e accessibile a tutti. L’importante quando si viaggia, soprattutto se si è soli, è di stare il più possibile in mezzo alla gente del posto e di conoscere i paesi spostandosi su i mezzi locali. Il livello di comodità sarà una scelta strettamente personale, ci sarà chi sceglierà lo zaino in spalla e la strada davanti a sè e chi non rinuncerà all’hotel di lusso con tutti i servizi inclusi, tanto l’unica cosa che conta davvero è partire.
La solitudine: un percorso di crescita
Nella società contemporanea fatta di un’estenuante condivisione, ci troviamo spesso in contatto con gli altri, ma siamo lontani da noi stessi come individui. Distratti dagli impegni quotidiani che occupano gran parte delle nostre giornate ci dimentichiamo di ascoltarci. Durante un viaggio in solitaria, tutto questo si capovolge: non ci sono più distrazioni e le uniche esigenze diventano le nostre, quelle intime che si manifestano attraverso grandi emozioni o eventi improvvisi. Imparare ad essere felici con noi stessi è l’unico modo per provare felicità in compagnia di altre persone, soprattutto nel rapporto a due, e viaggiare soli può essere una buona palestra a livello emotivo. La solitudine che può spaventare anche i viaggiatori più navigati, è uno stato d’animo necessario nella vita di una persona, che se sfruttata a meglio può rendere gli individui migliori. Conoscere i propri limiti e i lati più oscuri del proprio carattere, che piacciono di meno, attraverso questa ricerca personale, si rivelerà fonte di serenità e consapevolezza.
Fortunatamente in un viaggio in solitaria s’incontrano moltissime persone, risorse preziose che ci aiutano e ci guidano anche nei momenti di difficoltà, ma la vera bussola del nostro cammino siamo noi stessi con le nostre esperienze ed emozioni personali. Il vero viaggiatore solitario anche se circondato da nuovi amici è consapevole di ciò ed è pronto ad affacciarsi ad una nuova e stimolante sfida tutta da vivere.
Nessun commento:
Posta un commento