martedì 9 giugno 2015

Santiago di Compostela

Santiago di Compostela (in spagnolo e in galiziano, Santiago de Compostela, in arabo Shant Ya‘qūb, nota in italiano anche come San Giacomo di Compostella) (ab. 93.000 circa) è la città spagnola capoluogo della comunità autonoma della Galizia. Situata nella provincia di A Coruña, è stata nel 2000 capitale europea della cultura.
La sua notorietà è dovuta al fatto che da oltre un millennio è, secondo la tradizione cristiana, sede delle spoglie mortali di Giacomo il Maggiore apostolo di Gesù. Santiago di Compostela, e il famoso cammino del pellegrinaggio omonimo, sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1985. La città è sede del governo autonomo Galiziano (Xunta de Galicia), luogo di peregrinazioni religiose di devoti provenienti da tutto il mondo e sede universitaria con più di 500 anni di storia.
Le spoglie mortali dell'apostolo sono conservate nella maestosa cattedrale costruita nei secoli a tale scopo, e tappa finale del cammino di Santiago di Compostela. Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha riconosciuto l'importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l'Europa per giungere a Santiago di Compostela dichiarando i percorsi "itinerario di devozione europeo" e finanziando adeguatamente tutte le iniziative per segnalare in modo conveniente "el camino de Santiago".

Etimologia

Il nome della città viene fatto derivare da Giacomo il Maggiore, apostolo e martire del Cristianesimo (morto e sepolto a Gerusalemme[1] e le cui spoglie, secondo la leggenda, sarebbero giunte miracolosamente via mare in Spagna)[2] e dal termine Compostela (o Campostela, in latino campus stellae) che significa campo della stella; la città viene talvolta citata anche come "San Giacomo del campo della stella".

Storia

Era considerata - prima del viaggio di Cristoforo Colombo, nel 1492 - il limite occidentale estremo conosciuto della Terra, la finis terrae.
Molte le leggende fiorite nel tempo intorno a questa località: una di esse la vuole come punto di congiungimento delle anime dei morti pronte a seguire il sole nel suo corso per attraversare il mare. In realtà è meta fin dal Medioevo di importanti pellegrinaggi di fedeli, che la ritengono un punto centrale della cristianità.
La tradizione vuole[senza fonte] che nell'anno 813 un eremita di nome Payo, diminutivo di Pelayo (Pelagio), venisse attirato da alcune strane luci a forma di stella sul monte Libredòn dove esistevano antiche fortificazioni (probabilmente di un antico villaggio celtico). Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta: "Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé". Alfonso II, re delle Asturie e della Galizia, ordinò la costruzione sul posto di un tempio, ove i monaci benedettini nell'893 fissarono la loro residenza. Iniziarono così i primi pellegrinaggi alla tomba dell'apostolo, dapprima dalle Asturie e dalla Galizia poi da tutta l'Europa. Venne così fondato il Santuario di Santiago di Compostela, divenuto in seguito Cattedrale e poi Basilica minore[3].
Questa è considerata la versione ufficiale e sostenuta dalla Chiesa Cattolica nel corso dei secoli. Non va dimenticata anche una narrazione alternativa, non meno priva di sostegni storici, ma sicuramente meno gradita alle autorità religiose, secondo la quale in questa Cattedrale è sepolto il vescovo eretico Priscilliano, processato e decapitato a Treviri nel 385. È considerato il primo martire cristiano vittima dei cristiani.
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
UNESCO World Heritage Site logo.svg Patrimonio dell'umanità
Santiago di Compostela (città vecchia)
(EN) Santiago de Compostela (Old Town)
Cathedral square Santiago de Compostela.jpg
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1985
Scheda UNESCO(EN) Scheda
(FR) Scheda
Diventato patrono dei cristiani iberici, Santiago (definito, col fratello Giovanni, nel Vangelo secondo Marco, 3,17 Boanerges, ossia "figli del tuono", e "fratello di Gesù"), fu accreditato da parte di vari devoti di attiva partecipazione a cruenti fatti d'arme contro i musulmani di al-Andalus che attaccavano i pellegrini diretti al sepolcro del santo che, biancovestito, avesse ucciso di sua mano non pochi "infedeli". Da qui il soprannome (rimasto poi nella storia del Cristianesimo spagnolo) di Santiago Matamoros: san Giacomo uccisore di Mori. Già nel IX secolo la sede di Santiago era di gran lunga la più prestigiosa della Cristianità iberica e l'autorevolezza del responso del vescovo di Santiago era seconda solo a quella papale di Roma e il suo pellegrinaggio il terzo di tutta la Cristianità, dopo Gerusalemme e Roma.[senza fonte]
Santiago di Compostela fu distrutta nel 997 dall'esercito musulmano di Almanzor e poi ricostruita da Bermudo II. Ma fu il vescovo Diego Xelmírez ad iniziare la trasformazione della città in luogo di culto e pellegrinaggio, facendo terminare la costruzione della Cattedrale iniziata nel 1075 arricchendola con varie reliquie.
Tra squilibri sociali che ostacolarono lo sviluppo economico della città e la scoperta dell'America, che concentrò i commerci al Sud della Spagna, Santiago di Compostela conobbe un lungo periodo d'ombra. Nel XVI secolo fu inaugurata l'Università che diede grande impulso intellettuale; nel XVII e XVIII secolo il risveglio economico e culturale è continuo fino ad arrivare ai nostri giorni quando, con la celebrazione nel 1993 dell'anno Giacobeo, inizia una fase di nuovo splendore per la città.
Il 24 luglio 2013, alla vigilia dei festeggiamenti patronali, la città è stata teatro di uno spaventoso deragliamento ferroviario, che ha provocato 85 vittime; la causa è stata l'alta velocità con cui il guidatore conduceva il convoglio.

Il cammino per Santiago

Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, presso cui ci sarebbe la tomba dell'Apostolo Giacomo il Maggiore.
Le strade francesi e spagnole che compongono l'itinerario sono state dichiarate Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Si tratta grossomodo (a seconda del sentiero e dell'allenamento) di un percorso di 800 km per la durata di 1 mese.
Il Cammino di Santiago di Compostela è intimamente legato alla presenza della tomba di Giacomo il Maggiore e al suo ritrovamento, che risale al IX secolo. Anche se Giacomo è morto in Palestina, come scritto negli Atti degli Apostoli (At12,1-2), la Legenda Aurea racconta:
« San Giacomo il Maggiore dopo l'ascesa di Gesù al cielo iniziò la sua opera di evangelizzazione della Spagna spingendosi fino in Galizia, remota regione di cultura celtica all'estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera Giacomo tornò in Palestina dove fu decapitato per ordine di Erode Agrippa nell'anno 44. I suoi discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Nei secoli le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo fanno sì che della tomba dell'apostolo si perdano memoria e tracce. Nell'anno 813 l'eremita Pelagio (o Pelayo), preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni probabilmente di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta:"Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé". »
Per questo motivo si pensa che la parola Compostela derivi da Campus Stellae (campo della stella) o da Campos Tellum (terreno di sepoltura).
Alfonso II il Casto (789-842), re delle Asturie e della Galizia, ordinò la costruzione sul posto di un tempio, i monaci benedettini nell'893 vi fissarono la loro residenza. Iniziarono così i primi pellegrinaggi alla tomba dell'apostolo (Peregrinatio ad limina Sancti Jacobi), dapprima dalle Asturie e dalla Galizia, poi da tutta l'Europa.
Santiago di Compostela fu distrutta nel 997 dall'esercito musulmano di Almanzor e poi ricostruita da Bermudo II di León. Fu però il vescovo Diego Xelmírez ad iniziare la trasformazione della città in luogo di culto e pellegrinaggio, facendo terminare la costruzione della Cattedrale, iniziata nel 1075, ed arricchendola con numerose reliquie.

L'icona di Santiago Matamoros

Santiago Matamoros nello stile della Scuola di Cuzco
Nella tradizione popolare e nell'iconografia di san Giacomo – soprattutto ispanica – è potente la figura del Matamoros, alfiere celeste, intercessore e vessillo della ribellione della Spagna al dominio islamico.
Profondamente intrecciata alla devozione popolare, infatti, si fece strada la particolare devozione iacobeada, principalmente sostenuta da parte del monachesimo cluniacense e dettagliatamente documentata nel Codex calixtinus, che faceva di Santiago il pilastro divino della riconquista dell'Europa meridionale dal dominio degli invasori musulmani – devozione che i numerosi pellegrini veicolarono in tutto il continente cristiano, facendo di san Giacomo una sorta di protettore dei cristiani dalle scorrerie ed invasioni di popoli islamici.
La scena originaria della miracolosa intercessione del Santo Apostolo fu localizzata nella Rioja, attorno al castello di Clavijo, dove Santiago, su un cavallo bianco, avrebbe guidato alla vittoria le armi cristiane di Ramiro I d'Asturias contro i musulmani di Al-Andalus il 23 maggio 844.
Dalla battaglia, che in epoca moderna taluni storici di tendenze ateistiche tendono a censurare proprio per la sua importanza religiosa – come del resto quella di Roncisvalle – nacque la tradizione, spinta dal desiderio popolare (tale era la devozione all'Apostolo) e successivamente asseverata da un decreto apocrifo attribuito al medesimo Ramiro I, di un tributo annuo di primizie di grano e vino, dovuto da tutta la Spagna «para el mantenimiento de los canónicos que residen en la iglesia del bienaventurado Santiago y para los ministros de la misma iglesia» al fine di magnificare e conservare la Cattedrale di Santiago in segno di profonda gratitudine e perenne devozione per la liberazione
In vista delle case a Logroño il cammino di santiago
Parigi, la Tour St-Jacques, punto di partenza ancora oggi della via Turonensis
La basilica di Santiago
Perugia, abbazia di San Pietro: la conchiglia di San Giacomo incisa sul pozzo, come segno di ospitalità per i pellegrini
Muxia, Nosa Señora da Barca e la Pedra d'Abalar
Simboli dei pellegrini
Storicamente, le vie degli stranieri verso Santiago furono anche marittime, soprattutto in primavera-estate, ed è anzi diffusa l'opinione che per mare fosse arrivata nella Francia carolingia la notizia della tomba dell'apostolo, e che i primi pellegrini arrivassero proprio dal mare: ci sono testimonianze di viaggi compiuti dall'Inghilterra verso La Coruña, nel XIII secolo, che duravano solamente quattro giorni, e certamente il percorso marittimo era il meno rischioso, se fatto nella buona stagione, in tempi di strade assai insicure e accidentate, di abitati scarsi e lontani tra loro. La Ruta de la Costa, cioè la via di Santiago lungo la costa cantabrica, è la principale traccia del cammino più antico, a testimoniare che i pellegrini arrivavano a Santiago da porti atlantici, anche più ad est di La Coruña (praticamente dalla Francia alla Galizia).
Le principali vie di terra che convergevano verso Santiago sono descritte nel Codex calixtinus (il Liber Sancti Jacobi) ed erano – e sono ancora:
I due passi più frequentati sui Pirenei erano dunque Roncisvalle e Somport. La via che va da Roncisvalle a Estella è ancora detta, in spagnolo, Camino francés, mentre quella che passa i Pirenei a Somport si chiama Camino Aragonés.
Per qualunque cammino arrivassero i pellegrini comunque, il punto di raccolta era il Puente la Reina.
Le successive, necessarie tappe erano:
e si era finalmente a Santiago. Dopodiché il pellegrino, se aveva ancora fiato, si spingeva (e arriva tutt'oggi) a guardare l'oceano Atlantico dall'estremo promontorio di Fisterra, oppure termina il suo cammino al santuario di Nosa Señora da Barca, a Muxía, sulla Costa della Morte. La chiesa sorge di fronte ad un celebre luogo di culto megalitico, centrato sulla Pedra d'Abalar ("la pietra oscillante") che i pellegrini fanno oscillare in cerca del suo punto di equilibrio.

Itinerario culturale europeo

Il logo del Cammino, presente sui cartelli stradali e sulle pietre miliari poste lungo il percorso
La cattedrale di Santiago
Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha riconosciuto l'importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l'Europa per giungere a Santiago de Compostela dichiarando la via di Santiago "itinerario culturale europeo" e finanziando adeguatamente tutte le iniziative per segnalare in modo conveniente el camino de Santiago.

Il pellegrinaggio moderno

Questo riconoscimento, che pone l'accento sul carattere storico e culturale del Cammino, è stato probabilmente una delle principali ragioni della forte ripresa di frequentazione del Cammino stesso, a partire dagli anni novanta, anche da parte di persone che non lo percorrono per motivi religiosi, e – in misura crescente – di nazionalità non spagnola.

Finisterre

Arrivati a Finisterre, termine ultimo del pellegrinaggio, un tempo considerato il termine delle terre conosciute, è tradizione, fin dall'antichità, bruciare gli abiti del pellegrinaggio stesso e immergersi nell'oceano per un bagno purificatore. I pellegrini sono condotti, attraverso un comodo, largo, lungo pontile di legno, alla bella e larga  Playa de Mar de Fora, dalla impalpabile sabbia dorata. A questa ridente spiaggia si può accedere dal paese sia attraverso le basse rocce che costeggiano il mare, sia attraverso la spiaggia stessa, senza dover intraprendere un percorso obbligato. Anche questa località si caratterizza per un rapido cambio delle condizioni meteorologiche e delle condizioni del mare.
Il pellegrino che si incammina lungo il pontile di legno potrà incontrare cartelli che avvisano del pericolo per la mancanza di sorveglianza; sui cartelli sono anche disegnate delle onde che richiamano l'idea del pericolo in caso di mare mosso in quanto il maggior pericolo presente in tale località è la presenza di insidiose e potenti correnti dell'oceano attive anche a pochi metri dalla riva, correnti che portano al largo, mettendo il bagnante in balia dell'oceano.

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