martedì 5 settembre 2017

Stress da rientro: cos’è e come si combatte il post vacation blues

Archiviate le ferie, si torna alla quotidianità: gli uffici riaprono, la sveglia ricomincia a suonare tutte le mattine alla stessa ora. Il ritorno alla routine, per un numero sempre crescente di persone, è però accompagnato da una sensazione di disagio o, nei casi peggiori, di reale malessere: è quello che gli esperti definiscono “post vacation blues”, la depressione da rientro dalle vacanze.
Un disturbo molto diffuso e spesso sottovalutato, che può avere conseguenze anche importanti sulla propria quotidianità. «Questo tipo di sensazione, in forme diverse, è sempre esistita, ma oggi è esasperata dalla concomitanza di una serie di fattori interni ed esterni», spiega Augusto Iossa Fasano, psichiatra, psicanalista e presidente di Metandro, associazione che studia l’impatto delle nuove tecnologie sulla psicologia umana.


Oltre a confermare la reale problematicità di questo tipo di disturbo, Augusto Iossa Fasano sottolinea che la diffusione del post vacation blues è in realtà più ampia di quel che si pensa: «A soffrire di questo tipo di malessere sono anche i giovani e giovanissimi, in particolare durante l’adolescenza. Anche per loro, spesso, il rientro a scuola dopo le vacanze è un’esperienza emotivamente traumatica». Ma qual è il modo corretto di affrontare la fine delle ferie?  


Augusto Iossa Fasano ci ha dato qualche consiglio. Ecco dunque, qui di seguito,  alcuni possibili rimedi per prevenire e per combattere l’ansia da rientro alla quotidianità.

Praticare la Mindfulness. Sul fronte della prevenzione, è importante imparare a entrare in contatto con se stessi nel proprio quotidiano. Ascoltare i propri bisogni (emotivi, fisici, spirituali, sociali) e tentare di dare risposte adeguate. «Provare a ricercare la propria pienezza mentale per un quarto d’ora al giorno è un esercizio che, se praticato tutto l’anno, evita di soffrire di questo tipo di disturbi temporanei», spiega Augusto Iossa Fasano.
Anticipare il lavoro psicologico. «Ormai la maggior parte di noi arriva a giugno completamente esausta, avendo tirato la corda fino all’impossibile». Per questo, spiega il presidente di Metandro, all’inizio dell’estate c’è un boom di richieste di consulenze psicologiche, complice anche l’aumento generale delle temperature, che ha conseguenze sulla psiche. Potrebbe quindi essere importante prepararsi con anticipo a questo momento, magari con qualche breve seduta o con l’aiuto di un counselor già all’inizio della primavera.
“Interiorizzare” la realtà. Le cose, quando non vengono realizzate a livello mentale, tendono ad assumere contorni negativi. Durante le ferie è tipico rinviare l’accettazione del rientro, che non fa che peggiorare le cose. Quando la vacanza è una fuga, una negazione della quotidianità, è inevitabile che il ritorno sia traumatico. «Questa è la componente psicologica di questo tipo di disturbo».
Essere indulgenti con se stessi. «Un aspetto molto importante del malessere da rientro dalle ferie è quello legato al contesto socio economico». Viviamo un periodo di crisi generale, in cui le risorse economiche da dedicare allo svago sono generalmente sempre più ridotte, e le nostre ferie sono spesso accompagnate da sensi di colpa. Abbiamo un super-io sadico, che non ci fa godere i periodi di vacanza, e di conseguenza non ci permette di pensare al lavoro come a un sano momento di rientro dopo un po’ di ristoro. Sarebbe bene riappropriarci dell’idea che quelle ferie, a fronte di un anno di lavoro, ce le siamo davvero meritate.
Ricaricare il fisico. Oltre a quella psicologica e a quella socio-economica c’è una terza componente  che accompagna il post-vacation blues: ed è quella fisica. «Le vacanze dovrebbero essere soprattutto un momento per ritemprare il nostro corpo dalle fatiche e ricaricare i neuroni di serotonina», spiega Augusto Iossa Fasano. Questo è possibile, ad esempio, con una giusta dieta, che sia equilibrata, sì, ma anche disintossicante.

Allungare i periodi di ferie. Può sembrare una banalità, ma… per garantirsi un buon rientro, è importante prolungare il più possibile le vacanze. «Stiamo andando verso un modello statunitense di ferie spezzate in diversi periodi dell’anno, quando in realtà per combattere lo stress da rientro è utile immergersi pienamente nell’atmosfera vacanziera, e questo si riesce a fare in un periodo di almeno due-tre settimane». Il consiglio è quindi, nei limiti del possibile, quello di accorpare le ferie in modo da consumarle in un’unica soluzione, magari anticipandole anche un po’ all’inizio dell’estate, per non arrivarci eccessivamente stressati.

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